Crisi di governo, i motivi dello scontro: cosa accade oggi, Renzi parla alle 17,30. In base al meccanismo del MES l’Italia potrebbe chiedere 39 miliardi di euro. Tutti da poter spendere per rispondere alla crisi e far ripartire l’economia. L’Italia è una partner fondamentale dell’Ue, in questo contesto è riuscita a raccogliere più del solito, forse non è il momento di sperperare il patrimonio di credibilità acquisito. Non c’è solo la crisi di Governo Il differenziale tra i rendimenti italiani e tedeschi è lievitato a 109 punti base da 103 di lunedì. Crisi di governo, i motivi dello scontro: cosa accade oggi, Renzi parla alle 17,30. A livello «diplomatico» sono aumentate le voci su un rimpasto. I motivi? Dopo Natale, lo scontro sia è ulteriormente acceso. Il partito di Renzi esce dal Governo e apre la crisi, ma voterà il DPCM anti Covid, lo scostamento di Bilancio e il nuovo decreto Ristori: gli scenari. I motivi che sarebbero alla base delle manovre di Italia Viva per cercare di mandare a casa il premier e formare un nuovo governo con un inquilino diverso a Palazzo Chigi. Va detto che su questo fronte c’è stata una repentina marcia indietro. A inizio dicembre lo scontro politico si è inasprito. Nei 14 mesi in cui Giuseppe Conte e i suoi ministri sono stati a Palazzo Chigi, non si contano le liti tra Lega e M5s, più simili a uno scontro tra maggioranza e opposizione che a un confronto tra alleati. Ora, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel tradizionale discorso di Capodanno, ha rivolto un appello preciso alle forze politiche e istituzionali: «non viviamo in una parentesi della storia. C’è chi valuta il fronte dei responsabili per sostituire i renziani nella maggioranza. Fra l’altro, diciamolo, sono mesi che al Governo (non solo da Italia Viva) viene rimproverato di non aver usato i soldi del MES. Una serie di diversi fattori evidenzia come in questo periodo vi sia la più alta probabilità di una crisi di Governo. Qui apriamo una parentesi invece sul metodo utilizzato negli ultimi giorni. scritto il 14 Gennaio 2021. Prevede delle condizionalità, che rappresentano il vero punto del contendere. Se verrà meno la fiducia di un partito il premier annuncia che andrà in Parlamento. di Veronica Mandalà 10 Agosto 2019, 12:52 108 Visualizzazioni La crisi di governo è alle porte, tutte le ipotesi per il futuro: dal terzo governo Conte a Mario Draghi passando per il Centrodestra. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che solo ieri chiedeva a tutti di fare un passo indietro per riaprire il dialogo, oggi dichiara che l’apertura della crisi divide definitivamente la strade del Governo e di Italia Viva, e torna a rivolgersi ai «costruttori europei» che si trovano in Parlamento. La crisi è stata aperta dal partito fondato da Matteo Renzi, con le dimissioni delle due ministre Teresa Bellanova e Paola Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Figlia di un’impuntatura o di un eccesso di protagonismo, come molti erroneamente ritengono, memori delle vicende che portarono alla fine del Governo Renzi. Conte, in una prima fase, ha ipotizzato una cabina di regia guidata da Palazzo Chigi con l’ausilio di alcuni ministri e, soprattutto, di sei super manager (uno per ogni area dei progetti) e una squadra di tecnici. Crisi di Governo: analisi dei motivi, punto per punto. News e ultime notizie oggi da Italia e Mondo, ha portato all’approvazione del Recovery Fund, ha annunciato il ritiro della delegazione del suo partito al governo, ha sottolineato al premier Giuseppe Conte che le strade aperte possono essere tre, la gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. I renziani — che nei giorni precedenti avevano insistito anche per l’utilizzo delle risorse legate al Mes, strumento osteggiato dai 5 Stelle —, hanno fatto muro. Cassa integrazione Covid gratuita per le aziende finché sarà necessario, bonifici di Natale tutti erogati, nuovi aiuti del Ristori 5 in stand by politico. Crisi di governo, mozione di sfiducia della Lega a Conte al Senato. Qualcuno potrebbe forse dire: in questo momento c’è un grande bisogno di ulteriori risorse finanziarie con tutti i ristori, i bonus e gli ammortizzatori necessari per affrontare la crisi. Diverse richieste di IV sono state accolte: dopo la moral suasion del Quirinale, il piano è stato approvato. Gli scenari aperti — visto che il governo non è stato sfiduciato in Parlamento, e visto che Italia viva si è detta disponibile a rimanere all’interno dell’attuale maggioranza, varando un nuovo esecutivo — sono molti (li sintetizziamo qui). Crisi Governo Lega-M5S: i motivi della crisi e quando si vota La Lega ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del premier Conte e ci si pronuncerà dopo Ferragosto. DPCM entro venerdì con nuove regole Covid, da domenica i nuovi colori delle Regioni, in vista i nuovi indennizzi del decreto Ristori 5. Non sta a me giudicare - o almeno non in questo momento - se la decisione di Matteo Renzi di far vacillare la maggioranza sia giusta o sbagliata, anche perché personalmente fatico ancora a comprenderne le motivazioni (e non escludo possa trattarsi di un bluff).Guardando ai giudizi della stampa estera, però, sembrano non esserci dubbi a riguardo: Matteo Renzi, infatti, stenta a trovare consensi. La crisi di governo sarà affrontata dai principali attori in campo solo la prossima settimana. Matteo Renzi contro Giuseppe Conte. Anche perchè stiamo parlando di politica in Italia, ovvero il paese dei ribaltoni. Auspico un clima di collaborazione per arrivare quanto prima a una sintesi». Se vuoi aggiornamenti su Governo inserisci la tua email nel box qui sotto: Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni Passato questo periodo, e soprattutto raggiunta la data del 3 agosto, una crisi di Governo diverrebbe decisamente più improbabile, per tutti i motivi che abbiamo illustrato. Lo stato del tuo abbonamento #PLACEHOLDER# è sospeso. E veniamo agli altri due punti: il metodo e il merito. I soldi di Next Generation EU (i 209 miliardi) sono in parte a fondo perduto (81,4 mld) e in parte in forma di prestito (127 miliardi). Ieri è arrivata l’ufficialità della crisi di Governo con le dimissioni dei ministri Bellanova e Bonetti, esponenti di spicco di Italia Viva. Alla conferenza stampa di fine anno, il 30 dicembre, il premier ha aperto a modifiche: «Servono risposte sul recovery plan, aprire il confronto con le parti sociali e con le varie forze. Ancora: dopo l’apertura della crisi, leader politici e ministri della Repubblica si sono messi a twittare l’appoggio al premier, coniando anche uno specifico hashtag. In generale, gli ultimatum si danno ai nemici, non agli alleati. Crisi di governo e rimpasto, siamo già al toto-ministri in cui spunta, tra gli altri, il nome della Boschi. La capogruppo di Italia viva, Maria Elena Boschi, in un’intervista al Tg4, ha dichiarato: “Noi non vogliamo aprire una crisi di governo. Cifra mai vista prima. Con gli aggiornamenti dei retroscenisti scatta anche il gioco dello scacchiere dell’esecutivo da riformulare e riempire. Questo vale, ovviamente, anche per il Recovery Plan». Nuove norme anti Covid e vaccini: in zona gialla confini regionali chiusi ma musei aperti, zona bianca semi-libera, stato emergenza a fine aprile. Vale anche la pena di sottolineare che è la prima volta nella storia d’Europa che arrivano risorse così ingenti. Crisi di Governo, le mosse di Renzi Lo scontro ormai è in campo aperto. Stop agli spostamenti tra Regioni fino al 15 gennaio, riapertura superiori 11 gennaio, weekend arancione, giro di vite sulle zone di rischio. Nella conferenza stampa, il leader di Italia Viva spiega le motivazioni della decisione. Conte ha dato il via a una verifica di governo. L’idea però ha creato tensioni nella maggioranza (non solo in Italia viva: anche il Pd, ad esempio, era stato molto critico). Uno schema in cui, guarda caso, l‘ex ministra e renziana di ferro, Maria Elena Boschi, la fa da regina. Ma si continua a discutere di 39 miliardi (che in più comportano impegni sul fronte delle politiche di bilancio). Ma non è tutto. I motivi, spiegati in conferenza stampa dallo stesso Renzi, sono quelli sopra sintetizzati. La politica si interroga sugli esiti di una crisi che ai più sembra indecifrabile. Quello che non è chiaro è lo scenario futuro. Il 6 gennaio una nuova bozza del Recovery è approdata a Palazzo Chigi, ma si tratta ancora. Invece no: tutti i decreti Covid sono finanziati con il bilancio dello Stato. In realtà, il Recovery Plan vale più di 209 miliardi, perché (in risposta alle perplessità sul mancato utilizzo del MES) sono stati inseriti altri miliardi sfruttando fondi europei, portando la cifra totale a 222 miliardi circa. Nel Ristori 5 nuovi contributi per imprese e professionisti, bonus per autonomi, cig per dipendenti, rottamazione e saldo e stralcio: le anticipazioni. Il metodo, il merito, il Recovery Plan e il MES: sono i motivi per i quali in piena pandemia è caduto (o sta cadendo, l’iter istituzionale è una delle tante originalità della situazione) il Governo. «Non si chiede al Consiglio dei Ministri di approvare un documento condiviso all’ultimo momento», ha scritto. Il 13 gennaio, la crisi si è aperta ufficialmente. E non ha guardato a un possibile rimpasto. Si è iniziato a parlare di rimpasto, di esecutivi tecnici di unità nazionale e anche della possibilità di tornare al voto prima che scatti il semestre bianco il prossimo luglio. Brevemente, il metodo contestato si potrebbe riassumere in un eccessivo personalismo del premier, in un ricorso troppo frequente allo strumento del DPCM (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri), allo scarso coinvolgimento del Parlamento (troppi decreti, poco spazio per la loro conversione in aula, discussione a tappe forzate sulla manovra). E’ vero che, in considerazione della crisi Covid, queste ultime sono state molto semplificate se i Paesi chiedono i soldi per rafforzare il sistema sanitario a fronte della pandemia. Quindi, per riassumere criticamente, si discute di 39 miliardi quando ce ne sono 209 che ancora non abbiamo neanche iniziato a spendere. E’ difficile, molto difficile, capire per quale motivo tutto questo non sia stato sufficiente a non far cadere il Governo. Crisi di governo, i motivi Non è facile ricostruire quali siano, con esattezza, i motivi che hanno scatenato la crisi di governo. I motivi della decisione. Il testo approvato dal Governo è ancora oggetto di confronto, quindi in ogni caso ulteriori spazi di manovra ci sarebbero ancora. Forse sarebbe ora che queste parole venissero interpretate correttamente, e possibilmente anche attuate. Matteo Renzi apre ufficialmente la crisi di governo, con le dimissioni dei ministri Bonetti e Bellanova. Molto in sintesi: vengono versati in diverse tranche e, se un Paese non li spende come dovrebbe, l’Europa non versa le tranche successive. Ma comunque, quando si ottiene il prestito, si firma un memorandum che prevede precisi impegni. E’ utile approfondirne i punti, visto che molti non avranno le idee chiarissime sui motivi della crisi. Il piano si chiama «Ciao», acronimo di Cultura Infrastrutture Ambiente Opportunità. relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi Con questo passaggio si è formalizzata l’apertura di una crisi del governo Conte bis. Nella giornata di mercoledì 13 gennaio — dopo il Consiglio dei ministri del 12 gennaio che ha portato all’approvazione del Recovery Fund — il leader di Italia viva, Matteo Renzi, ha annunciato il ritiro della delegazione del suo partito al governo: le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto. Che, lo ricordiamo, giustificano il ricorso al decreto legge (un provvedimento che il Governo prende perché ritiene che ci siano elementi di necessità e urgenza). Anche perché hanno altro da fare: curarsi dal Covid, stare vicino ai propri cari o amici ammalati pur senza poterli vedere di persona, fare i conti con le difficoltà economiche della cassa integrazione o delle restrizioni alle attività commerciali, e perfino consultare le leggi di stato per capire se possono uscire di casa, quando e per fare cosa. «Meglio andare all’opposizione che accettare questo Recovery»: l’ultimo giorno del 2020 Renzi ha replicato all’ipotesi di una parlamentarizzazione della crisi. L’Italia è il paese che nell’ambito del piano europeo ha ottenuto più risorse. L’analisi di Gianfranco Polillo. 3 ore fa. Fatta questa premessa (molto semplicistica, lo sottolineiamo), passiamo ai conti. Infine, sempre sul MES, un’ultima considerazione. Ma questa volta senza alcuna condizionalità sul fronte del bilancio. Il 28 dicembre Italia viva ha presentato le sue proposte(63) per il rilancio del Paese. La ministra dimissionaria delle Pari opportunità Bonetti spiega che Italia Viva è disposta «a stare in maggioranza, anzi le mie dimissioni sono lo spazio perché questo tavolo finalmente si apra, sono mesi, è da novembre che chiediamo un tavolo per riprogettare le risposte da dare al paese». Possibilmente, lontani dalla telecamere, e anche dai social network. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, tiene una linea molto simile: ieri appelli per ricucire, oggi sottolinea l’inaffidabilità di Italia Viva. Il 16 dicembre Renzi ha inviato una lettera al premier. Ma comunque comporta impegni, anche sul fronte dei parametri di bilancio. Spiegare perchè, in tale contesto, scoppia una crisi di Governo è doveroso. Conte il 9 gennaio ha scritto: «Non è mai venuta e mai verrà meno, da parte mia, l’apertura al confronto e all’ascolto delle forze che sostengono il governo. Bisogna dirlo, l’impressione di un braccio di ferro alimentato dalla stesso Governo c’è stato. Credits: Getty. L’accordo finale li ha visto salire a quota 209. Intanto nello scontro politico si è aggiunto l’utilizzo dei fondi legati al Mes (sui quali c’è il veto M5S) e la delega ai Servizi segreti che è in mano al premier. Il Ministro della Giustizia, il grillino Bonafede definisce Renzi : “Irresponsabile” e ovviamente il tono non aiuta a … Ripetiamolo: l’attuale meccanismo non prevede rigidità simili. L’11 gennaio viene inviata una nuova bozza del Recovery ai componenti del governo in vista del Consiglio dei ministri di stasera. E la frase sopra riportata fa indubitabilmente pensare a un’ipotesi di ribaltone. #Renzi; Italia; 2021-01-13. Va anche detto che è stata poco ortodossa dal punto di vista istituzionale anche l’apertura della crisi tramite conferenza stampa. E deposita il simbolo . Con i quali, se ci sono divergenze, si discute. Roma © PMI.it 2007-2021 | T-Mediahouse – P. IVA 06933670967 | 1.48.2, Crisi di Governo: analisi dei motivi, punto per punto, Conte incontra Mattarella, verifica di Governo in Aula, Coronavirus: verso le nuove fasce e i nuovi ristori, Crisi di Governo aperta, Renzi ha ritirato i ministri, Incentivi Startup per acquisto immobili o leasing. Ribaltone? 4 ore fa. Proprio gli interventi del Premier a reti unificate, fra l’altro (inseriti fra i motivi di contrasto), sono serviti spesso a rassicurare i cittadini sul carattere di eccezionalità dei provvedimenti che venivano presi, e sulla consapevolezza, sempre sottolineata, che si trattava di una negazione di diritti costituzionalmente garantiti, presa in nome di un’emergenza reale. | Cosa può succedere ora. Dal Recovery Plan ai servizi segreti: tutti i motivi dietro la rottura all'interno della maggioranza L’ultimatum di martedì 12 gennaio (se Italia Viva esce dal Governo, noi andiamo avanti senza), non si può definire un atto di compostezza istituzionale. Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) è un complesso strumento attraverso cui l’Europa può concedere prestiti agli stati (quindi i soldi vanno restituiti), via via riformato nel corso degli anni, fino allo scorso novembre. In base al meccanismo inizialmente previsto dalla Commissione, dovevano arrivare circa 172,2 miliardi. Crisi di Governo, ecco perché Salvini l’ha decisa Ufficialmente la spiegazione data dal leader leghista è stata la spaccatura consumatasi sulla Tav, con il Movimento 5 Stelle che ha votato contro. Chi riteneva, insomma, che fossero necessari altri 39 miliardi dovrebbe essere soddisfatto. I ministri si dimettono comunicandolo al premier, la fiducia si toglie in parlamento. Lunedì si riunisce la capigruppo. Alla fine, ne ha ottenuti 209 e il Recovery Plan italiano ha utilizzato altri fondi Ue salendo a 222 miliardi. Crisi di governo, Conte a caccia di 14 senatori "responsabili": ecco chi sono. Crisi di Governo aperta Una precisazione molto utile, perchè probabilmente pochi avevano intuito che le dimissioni fossero motivate dalla volontà di aprire un tavolo di maggioranza. Il Quirinale ha sottolineato al premier Giuseppe Conte che le strade aperte possono essere tre: 1) le dimissioni consegnate nelle mani di Mattarella, che potrebbe respingerle o conferire a Conte un reincarico per prendere tempo e negoziare a tutto campo; 2) la trattativa parlamentare dopo aver riferito in Aula 3) la sfida aperta con un voto di fiducia in Parlamento. Crisi di governo, un italiano su due non capisce i motivi: per il 73% Renzi persegue i suoi interessi Secondo Ipsos, Conte è preferito dal 55% degli intervistati mentre l’ex premier solo dal 10%. Un merito che, è bene sottolinearlo, è corretto attribuire all’intero Governo. Non solo. Perché siamo riusciti ad avere un Recovey Plan che ci consente di spendere gli stessi soldi senza impegni vincolanti sul fronte delle politiche di bilancio. Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i dell'informativa sulla privacy. Per far rientrare l'allarme si ipotizza una crisi-lampo: partorire un patto di legislatura e arrivare entro un paio di giorni alla nascita di un nuovo governo, magari il Conte-ter. Luigi Di Maio e il Pd hanno offerto a IV un patto di legislatura. Crisi di governo tra Renzi e Conte: i motivi e gli scenari futuri Si torna a parlare di una crisi di governo, lo scontro è su Recovery found e Mes, e le tensioni portano a diversi scenari futuri. I 209 miliardi sono destinati a riforme e progetti di rilancio. Ma ha avvertito Renzi: gli «ultimatum non sono ammissibili». Ora, potrebbe essere un caso, ma insomma sembra più che probabile che forse per una volta siamo riusciti a fare una trattativa soddisfacente in sede europea. Guarda caso, c’è una differenza di oltre 36 miliardi, cifra molto vicina a quella del MES. 13 Gennaio 2021 Quindi, approfondiamo. PMI.it è un allegato di Blogo, periodico telematico reg. Perché c’è la crisi di governo? “Il 78% degli italiani, indipendentemente dal partito votato e dall’appartenenza politica, pensa non sia il momento per aprire una crisi di governo“. E’ il Recovery Plan, approvato senza il voto delle ministre di Italia Viva (di fatto, il primo atto formale di apertura nella crisi). Ma perché siamo arrivati qui? Giuseppe Conte «Il più amato sono io». Crisi di governo, perché il taglio dei parlamentari può rendere difficile un ritorno al voto ora Difficilmente la crisi di governo che si sta aprendo in queste ore porterà a un voto anticipato. I motivi della crisi di Governo: metodo, merito e Recovery Fund Dopo l'astensione sul Recovery Fund, i Ministri di Italia Viva lasciano l'esecutivo aprendo la crisi di Governo. In questo momento il nostro Governo sta però predisponendo un piano che di soldi europei ne spende ben 209 miliardi (che provengono dal Next Generation EU). Partiamo dall’ultimo, il più tecnico e di più difficile comprensione per il cittadino comune, alle prese con le gravissime difficoltà quotidiane a cui il momento storico ci sottopone. Crisi di governo, Matteo Renzi: si dimettono Bellanova e Bonetti. A far scattare la miccia è stata la gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cioè il piano di gestione del Recovery Fund, lo strumento comunitario fortemente richiesto dal governo per contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia scatenata dal coronavirus. Il Capo dello Stato, che si è espresso in modo chiarissimo, ha spiegato come si fa: «tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone». Crisi, il Centrodestra e la tentazione del governissimo ma la Meloni fa muro. di Barbara Weisz. I DPCM , questo sì, sono stati molto più utilizzati del solito, ma soprattutto per far entrare in vigore velocemente regole anti Covid che sostanzialmente introducono limitazioni senza precedenti per uno stato di diritto, e per le quali non sembra scorretto l’utilizzo di uno strumento che, automaticamente, decade (come i DPCM). Si tratta di un piano da 222 miliardi di euro. Per dirla in modo ancor più semplice: non possiamo spenderli in ristori emergenziali, dobbiamo usarli per nuove riforme e progetti. La necessità di approvare il bilancio dello Stato e le ferie natalizie hanno rallentato i tempi della crisi, che però si è allargata per spettro e portata. Trib. Segno che, evidentemente, un dibattito all’interno della maggioranza c’è stato, e ha anche dato frutti positivi. Il senatore ha poi ipotizzato il ritiro della delegazione di IV («Conte dia risposte, altrimenti va a casa», aveva detto in questa intervista) e sostenuto che la sua battaglia non sia legata alla richiesta di più posti per il suo partito al governo: «Non ci basta uno strapuntino». Questo è tempo di costruttori». seguenti campi opzionali: Crisi di Governo: Conte sale al Quirinale per comunicare la volontà di un chiarimento politico in Parlamento, prossimi step e ipotesi in campo. Ecco i motivi. includes2013/SSI/notification/global.json, /includes2013/SSI/utility/ajax_ssi_loader.shtml, 12 gennaio 2021 (modifica il 14 gennaio 2021 | 12:19), Copyright 2020 © RCS Mediagroup S.p.a. Tutti i diritti sono riservati |, le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto, rimpasto, di esecutivi tecnici di unità nazionale, le sue proposte(63) per il rilancio del Paese, la delega ai Servizi segreti che è in mano al premier, responsabili per sostituire i renziani nella maggioranza. Il ricorso eccessivo al decreto legge non è attribuibile a questo particolare Governo, essendo stato ampiamente praticato anche da tutti quelli che lo hanno preceduto, senza che fra l’altro ci fossero situazioni emergenziali. Recovery Plan: il Consiglio dei Ministri approva lo schema di PNRR senza le risorse del MES, spaccatura di maggioranza, Governo in crisi. ilmessaggero.it. Fra l’altro, una crisi di Governo nel paese che ha ottenuto più soldi dall’Europa non sembra riconducibile a una fine strategia nei confronti di Bruxelles. Ci sono pochi dubbi sul fatto che il regolamento di conti tra Renzi e Conte porterà ad una crisi di governo. O meglio: perché oggi potrebbe essere formalizzata la crisi di governo, dopo che Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi, ha messo in chiaro di … Renzi, che è stato tra i principali fautori della nascita del governo giallorosso (decisiva fu questa intervista), negli ultimi mesi ha spesso avuto una serie di duri scontri con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha accusato spesso di eccessivo protagonismo nelle scelte (qui l’articolo di Tommaso Labate). Renzi ha anche criticato le misure del Recovery Plan, rivendicando il merito di aver insistito per alzare le risorse da destinare alla Sanità. In passato, l’Europa ha usato meccanismi molto più stringenti per concedere prestiti: il caso che tutti ricordano è quello della Grecia, che fondamentalmente è stata commissariata dalla famosa troika (Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale, Commissione Ue). La tua iscrizione è andata a buon fine. 15 / 1160. liberoquotidiano.it; 3 ore fa; Grande Fratello Vip, … Si potrebbe continuare, se non fosse che si rischia di non finire più. Quindi, la cronologia dei fatti è la seguente: nell’aprile scorso, in base al meccanismo messo a punto dal piano UE, l’Italia doveva avere 172,2 miliardi. C’è chi lo chiama Napoleone. Crisi di governo: perché Renzi e Conte sono arrivati alla rottura.
Uscite Netflix Agosto 2020,
Scarpe Running A2,
Hotel Capitol Jesolo Tripadvisor,
Distributore Automatico Esche Vive Oristano,
Mappa Mandamenti Palermo,
Completo Tennis Uomo Lacoste,
Panca Pieghevole Giardino,
Retta Pascoli Como,