Le parti offese dono 224 ma meno di 30 si sono Il 28 febbraio 1992 la prima sezione penale della Cassazione, presieduta dal giudice Corrado Carnevale, annullò parzialmente la sentenza d'appello, cancellando tutte le condanne per associazione mafiosa e disponendo un nuovo processo per 47 imputati poichè le dichiarazioni dei "pentiti" non avevano trovato sufficiente riscontro[23]. Un kolossal giudiziario: era dai tempi del maxiprocesso al clan dei catanesi, che tra il 1987 e il 1988 aveva giudicato 198 imputati, che l’aula (una delle due costruite nel 1980 a ridosso del carcere Lorusso e Cutugno per ospitare i primi grandi processi a Prima Linea e alle Brigate Rosse) non vedeva tanta partecipazione e un servizio delle forze dell’ordine così massiccio. Intervista al sottosegretario Gianluca Castaldi, Lo stato del Diritto - Tossicodipendenze e comunità terapeutiche: il caso San Patrignano, PETIZIONE PER RADIO RADICALE - CHANGE.ORG, La programmazione di Venerdì 15 Gennaio 2021, Riascolta i programmi Venerdì 15 Gennaio 2021, notiziario del mattino di iannuzzi: sintesi int. Clan dei catanesi, la Mafia in Piemonte – Parte 2 L’altro episodio, altrettanto macabro e dalle tinte dei più duri polizieschi americani, è più recente. le registrazioni integrali delle udienze pubbliche dei processi sarebbero a rischio, e la loro pubblicita’ potrebbe avvenire solo attraverso un eventuale filtro giornalistico. era un'organizzazione criminale di stampo camorristico creata da Raffaele Cutolo, negli anni '70 del XX secolo in Campania. Nel 1988, l'ala della mafia siculo-piemontese venne sottoposta ad un maxiprocesso durato 19 mesi, nel quale furono condannati i membri dell'ala torinese. Confermata, anche nel processo di secondo grado, l'associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. Michele Greco venne arrestato il 26 febbraio 1986 durante una vasta operazione dei carabinieri finalizzata alla ricerca dei latitanti. Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito Registrazione audio integrale dell'udienza di "Maxiprocesso al clan dei catanesi" che si è tenuta a Torino venerdì 2 ottobre 1987. Nella Torino criminale degli Anni 80 ’ndrangheta e clan dei catanesi in guerra. Dopo quindici giorni di camera di consiglio dei 245 imputati rimasti 65 vennero condannati, ben 163 vennero assolti per non aver commesso il fatto, altri 17 per insufficienza di prove. Nella Torino criminale degli Anni 80 ’ndrangheta e clan dei catanesi in guerra. Mostra di più » Clan dei Corleonesi Il clan dei Corleonesi era una fazione all'interno di Cosa Nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella. - Pag.3.149 - infine, aveva chiamato in causa il clan dei catanesi di Nitto Santapaola e i palermitani, in particolare Rosario Riccobono e la cosca della "Piana dei Colli". Il riferimento e' ad alcune riunioni avvenute ad Enna, tra la fine del '91 e i primi mesi del '92. Ricostruiti 23 casi di omicidio e tre casi di lupara bianca commessi tra la fine degli anni ’80 ed il settembre 2007 Tra i casi di ‘lupara bianca’ è inserita la scomparsa, dal 10 luglio del 1991, di Salvatore Montauro: sarebbe stato ucciso perché ritenuto vicino al clan rivale dei Cappello e potenziale sicario di quel gruppo. Si ingrandì enormemente agli inizi degli anni '80 coinvolgendo gli altri clan di camorra in sanguinose guerre. Il maxiprocesso ebbe luogo nelle vicinanze dell'Ucciardone (il carcere di Palermo), in un bunker progettato e costruito appositamente per il processo.L'edificio era ottagonale in cemento armato in grado di resistere ad attacchi da parte di armi aria-terra; all'interno vi erano delle celle ricavate all'interno dei muri verdi, ed in esse venivano ospitati i molti imputati, suddivisi in gruppi. Gaetano Miano (N.D., 1958 - Catania, 21 novembre 1987) è stato un panettiere, vittima innocente di Cosa Nostra.. Biografia. Luigi di Modica del clan dei catanesi, oggi collaboratore di giustizia Cronologia del file. Dalle intercettazioni sopra richiamate, quindi, si deduce che l'ambiguo Licciardello era ben introdotto sia negli ambienti della polizia nel clan mafioso di Nittosiagiudiziaria Santapaola. Il clan Mazzaferro-Lo Presti ambiva agli appalti per l’A32 e, nel 1976, li ottenne. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta l'8 gen 2021 alle 21:36. - Pag.3.149 - infine, aveva chiamato in causa il clan dei catanesi di Nitto Santapaola e i palermitani, in particolare Rosario Riccobono e la cosca della "Piana dei Colli". - la Repubblica.it, Quella sera che 'Turinedda' ci consegnò Epaminonda - la Repubblica.it, NELLA NOTTE 600 UOMINI HANNO ASSEDIATO CATANIA - la Repubblica.it, CENTO OMICIDI, TRENTA PENTITI - la Repubblica.it, Riemerge dal passato Ciccio Miano: "Per Bruno Caccia? Il Maxiprocesso è il nome sotto il quale viene ricordato un processo penale iniziato il 10 febbraio 1986 e terminato il 16 dicembre 1987, contro Cosa Nostra, tenutosi a Palermo nell'aula bunker. Il maxiprocesso contro il clan dei catanesi, Il Clan dei Catanesi: storia dei 5 fratelli che volevano prendersi Torino, QUEL GIUDICE FU ASSASSINATO SU ORDINE DELLA ' NDRANGHETA - la Repubblica.it, CLAN IN LOTTA, 24 MORTI - la Repubblica.it, Torino spara: i violenti Anni 70 tra fabbriche e omicidi, Marcello Maddalena: "La condanna di Schirripa un enorme passo avanti ma l'inchiesta non è finita", I pentiti e le vendette trasversali insanguinano Torino, UNA RETATA 'ECCELLENTE'? I comitati si batterono con tenacia, ma ebbero contro la stampa e la politica al completo: gli anni dei lavori sono gli anni Ottanta, quelli delle tangenti torinesi che coinvolgono Dc, Psi e Pci. Una parte della storia italiana sarebbe stata negata nella sua integralita’. Note ^ «Torino, al "clan dei catanesi" 130 condanne. URL consultato in data 21-06-1988. Soluzioni per la definizione *Siciliani tra i Palermitani e i Catanesi* per le parole crociate e altri giochi enigmistici come CodyCross. Ringraziamo i calabresi", DIECI ANNI DI SANGUE E MAFIA TORINO, INIZIA IL 'PROCESSONE' - la Repubblica.it, UCCIDONO IL FRATELLO DI 2 PENTITI CATANESI - la Repubblica.it, PER PUNIRE IL PENTITO GLI UCCIDONO IL FRATELLO - la Repubblica.it, VENDETTA TRASVERSALE CONTRO SAIA KILLER DEL CLAN DEI CATANESI - la Repubblica.it, PENTITO DELLA MAFIA SCOVATO E UCCISO NEL RIFUGIO IN PIEMONTE - la Repubblica.it, TORINO, AL 'CLAN DEI CATANESI' 130 CONDANNE ED ERGASTOLO PER 25 - la Repubblica.it, LA TRAGEDIA DEI PENTITI - la Repubblica.it, CLAN DEI CATANESI, TUTTI A CASA - la Repubblica.it, TORINO, ASSOLUZIONI IN MASSA PER IL 'CLAN DEI CATANESI' - la Repubblica.it, IL PENTITO SI FIDAVA DEGLI ASSASSINI - la Repubblica.it, CASSAZIONE, CARNEVALE COLPISCE ' RIFATE IL PROCESSO AI CATANESI' - la Repubblica.it, Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra, Quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Clan_dei_catanesi&oldid=117846460, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Ciccio Miano iniziò a collaborare come infiltrato all'interno del carcere per conto del SISDE, che gli fornì un registratore per raccogliere le confidenze del boss calabrese Domenico Belfiore, consentendo di incastrarlo come mandante dell'omicidio del procuratore Bruno Caccia[12]. A Lamezia Terme proprio oggi, grazie al lavoro straordinario della DDA di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, si è aperto il maxiprocesso “Rinascita Scott”, che coinvolge ben trecento imputati, boss grandi e piccoli di una zona strategica della Calabria, quella dominata dal clan Mancuso: una ‘ndrina tra le … Caccia intuì dalle indagini sul riciclaggio che la mala stava facendo il salto di qualità La Nuova Camorra Organizzata (conosciuta anche con l'acronimo N.C.O.) Registrazione audio integrale dell'udienza di "Maxiprocesso al clan dei catanesi" che si è tenuta a Torino mercoledì 28 ottobre 1987. Registrazione audio integrale dell'udienza di "Maxiprocesso al clan dei catanesi" che si è tenuta giovedì 8 ottobre 1987 a Torino. Maxiprocesso Cosa Nostra a Palermo 1986 (Buscetta, Contorno, Calo', Liggio, Greco) parte 1 - Duration: 43:22. 11 gennaio 2020, Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato della Repubblica, Commissione Lavori pubblici, comunicazioni del Senato della Repubblica. Il clan dei Cursoti è un'organizzazione criminale, originaria della città di Catania, che prende il nome dalla zona dell’ Antico Corso, luogo di origine della maggior parte degli affiliati. Dibattito organizzato da Istituto Bruno Leoni. La storia della mafia siculo-piemontese si è conclusa nel 1988, con un maxiprocesso durato 19 mesi. Il 28 settembre 1984 venne arrestato a Torino il killer Salvatore Parisi, in fuga dalla polizia che lo aveva sorpreso a compiere un omicidio[5]. Giuseppe Rossodivita ospite della rubrica "Fatti e misfatti" di Paolo Liguori. mattanza: i Corleonesi uccisero centinaia di membri delle storiche famiglie della mafia palermitana in quella che è passata alla storia come Seconda Guerra di Mafia. Alla sbarra 151 tifosi, un centinaio di atalantini (tra i quali il segretario provinciale della Lega Nord Daniele Belotti) e una cinquantina di catanesi, imputati per una serie di reati commessi fra il 2006 e il 2012, che partono dagli scontri dentro e fuori gli stadi, alle bombe carta esplose durante un incontro dell’allora ministro Roberto Maroni inventore della “tessera del tifoso”. Santo Mazzei, sul quale Toto' Riina puntava per il consensi delle famiglie catanesi alle stragi del Novantadue, diede perfino il proprio nomignolo al clan da lui guidato: "Carcagnusu" era chiamato lui, e "Carcagnusi" furono indicati i suoi uomini. Nel 2002 Toni Musumeci pesce piccolo ma dal notevole curriculum, venne ucciso a calci e pugni in una cantina a Moncalieri, in Corso Trieste. L'anno successivo i killer individuarono e uccisero uno dei pentiti-chiave del processo, Pietro Randelli, assassinato a colpi di pistola nella sua cascina a Serralunga d'Alba insieme alla convivente Nunzia Strano[17][22]. Ergastolo per 25», La Repubblica, 06-11-1988. Rinascita, domani il maxi-processo a Lamezia: in aula attesi 325 imputati Nel blitz scattato all'alba del 19 dicembre 2019, coinvolti i clan della 'ndrangheta vibonese. Nel 1990, durante i mesi in cui si svolse il processo d'appello, furono assassinati due degli imputati, Giuseppe Miano (terzo fratello dei due collaboranti ad essere ucciso) e l'ex killer Angelo Sciotti, che era stato condannato all'ergastolo in primo grado[19]. DIRETTA: MARTIN LUTHER KING DAY: DAI DIRITTI CIVILI AL DIRITTO ALLA CONOSCENZA. Data/Ora Miniatura Dimensioni Utente Commento; attuale: 12:25, 27 giu 2015: 1 760 × 2 504 (756 KB) Leadermassimo (Discussione | contributi) Tony Zermo, inviato storico del quotidiano “La Sicilia”, è stato un testimone dei fatti catanesi, siciliani, italiani ed internazionali. Negli anni precedenti al Maxiprocesso c'era stato il golpe militare all'interno di Cosa Nostra da parte del Clan dei Corleonesi per impossessarsi del vertice dell'organizzazione. Sposato, un bambino di 6 anni, incensurato, Angelo ha pagato con la vita la colpa, di essere fratello di Pietro, uno dei pentiti del clan dei catanesi, reo confesso di quattro omicidi. Il maxiprocesso si concluse in primo grado il 3 aprile del 1987. Dei diritti e delle pene - Conversazione con Elisabetta Zamparutti, Romano Misserville, il fascismo, Mussolini, Almirante, D'Alema, il PR, La parlamentarizzazione delle crisi di governo, la centralità del Parlamento, i radicali, Processo d'appello bis per la morte di Stefano Cucchi, Buona notte compagni: virologi a gettone e scienza di regime, Pandemia: intervista allo chef e imprenditore Antonello Colonna sulle urgenze della categoria dei ristoratori, La Conferenza dei Capigruppo del Senato sulla fiducia al Governo Conte. Il clan degli Spada di Ostia è un'associazione per delinquere di tipo mafioso. E' quanto deciso oggi dai … Mostra di più » Clan dei Corleonesi. Proprietario di un panificio in Via Vittorio Emanuele, nel centro storico di Catania, Gaetano era fratello di Francesco e Roberto Maino, capimafia catanesi divenuti collaboratori di giustizia al Maxiprocesso di Torino dal luglio 1984. Il 30 ottobre dello stesso anno scattarono le scarcerazioni di numerosi imputati per decorrenza dei termini di custodia cautelare, che provocarono scalpore perchè riguardarono otto condannati all'ergastolo e tutti i "pentiti"[20]. ORGANIZZATO DAL PARTITO RADICALE CON IL SOSTEGNO E LA PARTECIPAZIONE DI: GLOBAL COMMITTEE FOR THE RULE OF LAW “MARCO PANNELLA”, FONDAZIONE LUIGI EINAUDI, SIRACUSA... Martin Luther King Day:dai diritti civili al Diritto alla Conoscenza. Lo ha fatto a partire dai 20 anni, quando entrò nella redazione del giornale fondato da Domenico Sanfilippo, poi diretto da Mario Cianco, amico e compagno di scuola di Zermo. Clan dei Catanesi La gestione dei pentiti di mafia: dal Protocollo Farfalla alla Convenzione AISI-DAP Mani libere con i detenuti, la possibilità di poterli interrogare in qualsiasi momento, senza permessi e carte bollate, e soprattutto senza che i magistrati, fatta eccezione per quelli del DAP , ne sappiano nulla. palazzolo a faraone, castaldi, delrio, bersani, bernini, rauti, della vedova \ scegliere il futuro di giovannini, Notiziario a cura di R.Spagnoli : promo notte a cura di A.Aversa, Rassegna stampa giustizia a cura dell'avvocato Giuseppe Rossodivita, L'impresa privata sotto attacco. Clan alla sbarra e imputati Alla sbarra i clan Mancuso di Limbadi e Nicotera, Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, Pugliese di Vibo, Pardea-Camillò-Macrì di Vibo Valentia, Accorinti di Zungri, Bonavota di Sant’Onofrio, Cracolici di Maierato e Filogaso, Mazzotta di Pizzo Calabro, Barbieri di Cessaniti, Fiarè-Razionale-Gasparro di San Gregorio d’Ippona, La Rosa di Tropea. Il corso del processo venne funestato da una serie di omicidi contro congiunti dei "pentiti" per indurli a ritrattare le accuse: il 17 luglio 1987 venne ucciso Santo Miano, fratello dei pentiti Roberto e Francesco, cui seguì l'omicidio a Catania dell'altro fratello Gaetano, che era incensurato e non aveva mai avuto a che fare con gli affari dei fratelli[14][15]; il 5 novembre dello stesso anno, sempre a Catania, finì assassinato Angelo Saia, padre di Antonino, altro pentito dell'inchiesta contro il clan[16]; il 22 gennaio 1988 Angelo Randelli, operaio incensurato e fratello del "pentito" Pietro, fu crivellato di colpi sempre nella città etnea[17]. In quel periodo a Torino si contano più di venti omicidi all’anno, nel solo 1977 carabinieri e polizia indagano su sette sequestri di persona[4]. È divenuto noto negli anni '70-'80 per aver avuto basi logistiche ed operative in Nord Italia (Milano e Torino, specialmente), smantellate con i pentimenti di Salvatore Parisi (operante a Torino) e Angelo Epaminonda detto il Tebano … Il maxiprocesso di Messina fu un processo penale celebrato in Italia nel 1986 per crimini di mafia.. Nella provincia di Messina la presenza di Cosa nostra era molto forte. Le dichiarazioni di Davide Faraone, La decisione di tenere il dibattito in Parlamento sulla fiducia al Governo Conte il 19 Gennaio. La decisione causò la protesta dei giudici del Tribunale di Torino e innescò un dibattito politico, che indusse l'onorevole Luciano Violante a scrivere una lettera all'allora ministro della giustizia Claudio Martelli in cui invocava provvedimenti contro il giudice Carnevale, definito "ammazzasentenze"[24]. Dopo gli omicidi di Stefano Bontate, il 23 aprile 1981, e Salvatore Inzerillo, l'11 maggio 1981 , iniziò la c.d. I Cursoti nascono in una delle zone più popolari e centrali del capoluogo etneo, via Antico Corso. Registrazione audio integrale dell'udienza di "Maxiprocesso al clan dei catanesi" che si è tenuta giovedì 18 giugno 1987 a Torino. [Maxiprocesso di Palermo, Istruttoria] - Volume 9 1. Nel corso degli anni '70 si assistette a una guerra di mafia, durata lungo un decennio, portata avanti dal clan dei catanesi, una cosca mafiosa legata all'allora potente Cosa Nostra e molto attiva nel Nord Italia, in special modo a Torino e Milano. sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione 2.5, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: intervista a Giacinto della Cananea, Emergenza Coronavirus: il punto della situazione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, Rifare l'Italia - Le politiche del lavoro, Covid - 19. ORDINANZA - SENTENZA emessa nel procedimento penale CONTRO ABBAlE GIOVANNI + 706 VOLUME N. 9 2. Piemonte [modifica | modifica wikitesto]. Nel 1988, l'ala della mafia siculo-piemontese venne sottoposta ad un maxiprocesso durato 19 mesi, nel quale furono condannati i membri dell'ala torinese. Nel marzo 1987 si aprì il cosiddetto "processone" presso l'aula-bunker del carcere torinese delle Vallette, che vedeva imputate 242 persone accusate di appartenere ad un'associazione mafiosa capeggiata dai fratelli Miano e operante tra Torino e Catania, responsabile di 61 omicidi, quattro sequestri di persona, centinaia di rapine, decine di ferimenti e traffico di droga[13]. Gli anni di carcere inflitti furono 394, a fronte dei 1020 che erano stati chiesti dall'accusa. [7][8] Nel giro di ventiquattr'ore, Parisi fece individuare il covo milanese del pericoloso latitante Angelo Epaminonda[9] e, sulla base delle sue dichiarazioni, la Procura di Torino emise circa 400 ordini di cattura che vennero eseguiti nella notte tra il 10 e l’11 dicembre 1984: furono arrestati boss e gregari del clan Miano, tre magistrati, alcuni ufficiali dei carabinieri, due agenti di custodia e Francesco Chimento, ex direttore del carcere di piazza Lanza di Catania[10]. Il Clan dei Catanesi, la Mafia in Piemonte – Parte 1 Gen 16, 2014 3 minutes read 12886 Facebook Twitter LinkedIn WhatsApp Il Clan dei Catanesi, la Mafia in Piemonte Tempo di lettura: 3 minuti Per raccontare questa storia . Intervista ad Isabella Rauti, La calendarizzazione per il 19 gennaio del dibattito al Senato sulla fiducia al Governo Conte. 14/12/2018 ... una giudice popolare al Maxiprocesso ... il fascino immortale dei “Pupi sicliani” rinasce sul web grazie al Festival di Morgana . Artigianato, Made in Italy, Bellezze d'Italia 441,462 views 43:22 Il clan dei Corleonesi è stata una fazione all'interno di Cosa nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.. Sono intervenuti: Serena Sileoni (vice direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni), Fiorella Kostoris Padoa Schioppa (professoressa), Michele Boldrin (professore), Franco Debenedetti (economista). TRIBUNALE DI PALERMO UFFICIO ISTRUZIONE PROCESSI PENALI N. ZZ89/82 R.G.U.I. Parisi decise di collaborare con il sostituto procuratore Marcello Maddalena (ex collega del defunto procuratore Caccia[6]) e rivelò tutti i traffici e i delitti dei fratelli Miano. I summit in campagna del clan dei Batanesi. A Catania, il 22 gennaio del 1980, i sicari delle cosche hanno assassinato Angelo Randelli, 31 anni, operaio. [1] I Miano si rifornivano di droga dalla banda milanese di Angelo Epaminonda (detto il Tebano) e successivamente la rivendenvano ai loro alleati calabresi, i Belfiore e gli Ursini, che nel 1983 assassinarono il procuratore capo Bruno Caccia per le sue indagini sul crimine organizzato[2][3]. ++ MAXIPROCESSO AL CLAN SPADA: CONFERMATA LA CONDANNA PER MAFIA IN APPELLO ++ (ANSA) - ROMA, 12 GEN - Confermata, anche nel processo di secondo grado, l'associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. Almeno fino al pentimento di Epaminonda e al maxiprocesso - il primo a Milano - nato dalle sue dichiarazioni, con 115 imputati. Il Clan dei catanesi, chiamato giornalisticamente così per via della provenienza della maggioranza dei suoi membri, era la frangia torinese del clan catanese dei Cursoti che si rese protagonista di fatti criminosi nella zona di Torino fino alla metà degli anni '80, quando venne smantellata dagli arresti e dalla collaborazione con la giustizia di numerosi membri, cedendo il passo all'ormai dominante 'Ndrangheta locale. Le risposte per i cruciverba che iniziano con le lettere E, EN. Rinascita, il maxi-processo ai clan del Vibonese diviso in cinque tronconi Di redazione 11 Dicembre 2020 Alcuni imputati saranno processati a Vibo, altri a Catanzaro e Cosenza. Periodo: metà anni '70, inizio anni '80 - in attività : Boss: Corrado Manfredi, Jimmy Miano, Angelo Epaminonda, Giuseppe Garozzo, Carmelo e Francesco Di Stefano Fare clic su un gruppo data/ora per vedere il file come si presentava nel momento indicato. Venne trovato in un casolare sperduto nelle campagne di Caccamo, a una cinquantina di chilometri da Palermo, dove si nascondeva sotto il nome di Giuseppe di Fresco nato il 22 gennaio 1926 a Palermo. La macchina crivellata di colpi avanza a passo d’uomo, con dentro uno dei boss del clan dei catanesi, l’organizzazione criminale che comandava la malavita di … Per il clan dei catanesi è l' inizio della fine. ROMA, 12 GEN Confermata, anche nel processo di secondo grado, l'associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada. . Clan dei Cursoti; Nomi alternativi: Clan dei catanesi Area di origine: Antico Corso, San Cristoforo, Villaggio Sant'Agata, Angeli Custodi, San Leone, Nesima, Librino: Aree di influenza: Provincia di Catania, Milano e Torino. Un kolossal giudiziario: era dai tempi del maxiprocesso al clan dei catanesi, che tra il 1987 e il 1988 aveva giudicato 198 imputati, che l’aula (una delle due costruite nel 1980 a ridosso del carcere Lorusso e Cutugno per ospitare i primi grandi processi a Prima Linea e alle Brigate Rosse) non vedeva tanta partecipazione e un servizio delle forze dell’ordine così massiccio. Ma la vera svolta giunge il 28 settembre 1984, un venerdì nero: Salvatore Parisi, detto Turinella, uomo di pistola sempre in viaggio tra la Mole e l' Etna, è arrestato dopo l' uccisione di Giovanni Carnazza. Nel giro di breve tempo e con azioni molto violente presero il controllo del gioco d'azzardo, della prostituzione e del traffico di eroina. Note ^ «Torino, al "clan dei catanesi" 130 condanne. Subito dopo l'arresto, si pentirono numerosi altri uomini della banda compresi due dei capi, i fratelli Ciccio e Roberto Miano[11]. Il 6 novembre 1988, dopo diciannove mesi e 217 udienze, il presidente Elvio Fassone lesse il dispositivo della sentenza che concludeva il primo grado del maxiprocesso contro il clan dei catanesi: 130 condanne, ventisei delle quali all'ergastolo e le altre a pene comprese tra un massimo di trent'anni e un minino di pochi mesi di reclusione, e settanta assoluzioni; tra i condannati all'ergastolo figuravano i calabresi Mario Ursini, Domenico Belfiore e il cognato Placido Barresi, il boss dei Cursoti Giuseppe Garozzo (detto Pippo u' maritatu) e i capimafia siciliani Giovanni Bastone e Salvatore Facella; per quanto riguarda i "pentiti", a Salvatore Parisi e Francesco Miano furono inflitti ventidue anni e tre mesi di reclusione, al fratello Roberto vent'anni e quattro mesi, mentre ad Antonino Saia vent'anni, diciotto a Pietro Randelli e Carmelo Giuffrida; due dei magistrati imputati vennero condannati anche loro con l'accusa di corruzione: Pietro Perracchio ebbe due anni e mezzo di reclusione e Aldo Rocco Vitale, successivamenle deceduto qualche mese dopo, venne condannato a due anni e otto mesi mentre l'ex direttore del carcere di Catania Chimento e due agenti di custodia furono assolti[18]. Smantellati gran parte dei residui dello storico clan dei “Cursoti milanesi”, è interessante conoscere la storia di questo anomalo ma potente gruppo criminale catanese. Svolta che i vertici degli indiani non hanno mai preso bene. Il maxiprocesso contro il clan dei catanesi [ modifica | modifica wikitesto ] Il 28 settembre 1984 venne arrestato a Torino il killer Salvatore Parisi, in fuga dalla polizia che lo aveva sorpreso a … Fu chiamato appunto maxi processo in quanto furono imputate più di … L'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. Infine il 28 novembre si concluse il giudizio d'appello, che ribaltò il verdetto di primo grado: furono confermati soltanto undici ergastoli dei precedenti ventisei e le altre pene alleggerite; ad esempio, Placido Barresi si vide annullare la condanna all'ergastolo per due omicidi mentre la condanna a vita inflitta a suo cognato Domenico Belfiore venne ridotta a ventott'anni di reclusione e quella del boss catanese Giuseppe Garozzo a trent'anni[21]. La storia del clan dei catanesi inizia con l'arrivo a Torino dei cinque fratelli Miano (Santo, Francesco, Giuseppe e Roberto), originari di Catania e membri del clan dei Cursoti. Parallelamente agli omicidi tra le cosche, i Corleonesi iniziarono … I carabinieri hanno arrestato Giuseppe Alleruzzo, 77 anni, capo dell'omonima 'famiglia' di Paternò, uno Ergastolo per 25», . Dalle intercettazioni sopra richiamate, quindi, si deduce che l Registrazione audio integrale dell'udienza di "Maxiprocesso al clan dei catanesi" che si è tenuta a Torino giovedì 22 ottobre 1987. Ricerca completa di tutti i contenuti di: Maxiprocesso al clan dei catanesi Riascolta i programmi Mercoledì 6 Gennaio 2021 Riascolta 06.58 Intervista di Claudio Landi a … Il clan dei Corleonesi era una fazione all'interno di Cosa Nostra formatasi negli anni settanta, così chiamata perché i suoi leader più importanti provenivano dalla famiglia di Corleone: Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella. - Pag.1.615 - CAPITOLO IV LE VIE DI RIFORNIMENTO DELLA DROGA - RUOLO DEI CATANESI - 3.
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